Un affresco della grande capitale, dove l'estate inizia, sebbene con grande calma, a volgere al termine.
Buona lettura!
Forte è la differenza qui rispetto al clima di Asunción.
Buenos Aires è grandiosa. Purtroppo ci accoglie con un diluvio che collassa tutta la vita di gran parte della città. Stamani, in cammino per la città è d'obbligo una sosta da Richmond, per un bicchiere di banana con latte e poi un buon caffè al Tortoni.
La traversata nel centro mi porta, prima, a comprare il Clarin, che un tempo era accompagnato a La Repubblica. Leggo la notizia della morte di Ariel Ramirez, "el hombre que llevó nuestro folclore por todo el mundo". Era nato in Santa Fe nel 1921. Un grande personaggio nella storia della cultura artistica nazionale. Fra l'altro nel 1982 ha accompagnato in un concerto per celebrare il ritorno in Argentina di Mercedes Sosa. È l'occasione per entrare in un negozio del centro, per acquistare un compact disc di Mercedes Sosa "30 anos". Ho chiesto di poter immediatamente ascoltare "Gracias a la vida". Formidabile!
Dedico ore alla lettura della stampa locale. Molta attenzione è dedicata al mondo sudamericano. Fra l'altro mi richiama un articolo dedicato ad Haiti, a quando battè le truppe di Napoleon. La rivoluzione haitiana coincide con la fine della Schiavitù. La rivolta nella colonia conobbe un momento drammatico nella battaglia di Vètié. Per anni in America si parlerà della carneficina di Santo Domingo per evocare i 3500 francesi "ejejutados", dimenticando i 30.000 haitiani assassinati dai colonialisti.
(AN)